La petizione in 1 minuto

Con le parole di una nostra attivista

Il testo integrale

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA

Oggetto: petizione popolare regionale per una Misura Integrativa Regionale (M.I.R.) di sostegno al
reddito e il salario sociale (referente ai sensi dell’art.119, co. 1, del regolamento
consiliare è il Sig. Rosario Marra)

VISTO l’art. 16 dello Statuto della Regione Campania con particolare riferimento al co. 3 che recita: “Gli organi regionali hanno l’obbligo di prendere in esame le petizioni e di fornire risposta scritta ai richiedenti”;

VISTO l’ articolo 119 del Regolamento del Consiglio Regionale della Campania, contenente disposizione attuativa della citata norma statutaria;

VISTO il Piano Regionale per la lotta alla povertà 2021-2023;

VISTO il Piano Sociale Regionale 2022-2024;

VISTA la raccomandazione del Consiglio UE del 30/01/2023 sul reddito minimo;

VISTA la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2023 relativa ad un adeguato reddito
minimo che garantisca l’inclusione attiva;

CONSIDERATO CHE
– nel Paese l’inflazione nell’ultimo anno, soprattutto in relazione all’attuale crisi
internazionale, è considerevolmente aumentata, generando un’impennata del carovita con sensibili aumenti dei generi di prima necessità che tuttora non risentono positivamente del calo di alcune materie prime sul mercato internazionale (“viscosità dei prezzi”);

– nella legge di bilancio 2023 del Governo c’è una restrizione di una misura sociale come il
reddito di cittadinanza in previsione della sua soppressione, sostituendola con provvedimenti ulteriormente restrittivi;

– nella richiamata legge di bilancio c’è anche il taglio del fondo per la morosità incolpevole;

– ll’insieme degli elencati fattori, aggravati dalla richiamata crisi internazionale, sta creando
una situazione di vera e propria emergenza sociale che può e deve vedere una maggiore presenza di un’importante istituzione come la Regione;

le pesanti condizioni socio-economiche della Campania hanno portato ben l’11,15% dei
residenti a percepire il reddito di cittadinanza pari a 626.914 beneficiari (dati riportati nel
Piano Regionale della Campania per la lotta alla povertà 2021-23);

– la Campania fa parte, insieme all’intero Mezzogiorno, delle Regioni che nella programmazione dei fondi strutturali europei sono definiti come territori “meno
sviluppati”;

– gli squilibri cronici del mercato del lavoro rendono difficile l’ “occupabilità” dei
disoccupati;

– un programma come il G.O.L. coinvolge a tutt’oggi una parte minoritaria dei percettori del Reddito di cittadinanza, dimostrando, quindi, la sua insufficienza;

– la Regione, di recente, ha già preso provvedimenti di sostegno alle fasce deboli della
popolazione nel Piano per la lotta alle Povertà 2021-23 e nel Piano Sociale 2022-2024,
anche in relazione al “quadro di crisi temporaneo” di cui alla comunicazione della
Commissione europea pubblicata sulla G.U. della Comunità del 9/11/2022 C/426/01;

– tra gli interventi della Regione Campania ci sono state misure a favore di fasce sociali che avevano esaurito la possibilità di accesso ad ammortizzatori o a forme di sostegno al reddito (si vedano DD n. 6 del 29/5/2017 riguardante percorsi per servizi di pubblica utilità
destinati ad ex-percettori di ammortizzatori sociali ed ex-percettori di sostegno al reddito, o la Convenzione a contenuto analogo al precedente intervento tra Comune di Napoli e
Regione);

– il perdurare della crisi internazionale di cui, allo stato, non è ipotizzabile la fine a breve termine e le cui conseguenze si avvertiranno anche dopo l’eventuale conclusione della stessa,  rendono necessario un potenziamento delle misure sociali già intraprese dalla
Regione;

il sostegno monetario al reddito, nella vigente normativa, fa parte dei livelli essenziali di prestazione sociale (LEPS), come previsto dal d-lgs 15/09/2017 n, 147 e dal D.M. Lavoro 11/1/2018 n. 4

 

I SOTTOSCRITTI CITTADINI CAMPANI C H I E D O N O:


a) una misura integrativa regionale (M.I.R.) da far entrare in vigore a partire dal 1° ottobre del corrente anno, mirante ad annullare le negative conseguenze sociali di un ulteriore restrizione dei requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza;

b) di quantificare la platea degli attuali percettori di reddito cui corrispondere la M.I.R. in seguito all’esclusione o riduzione del reddito di cittadinanza entro il 15 settembre del corrente anno;

c) di rafforzare il partenariato coi Comuni per progettare servizi di pubblica utilità in cui inserire i componenti di quei nuclei familiari che risulteranno esclusi dal reddito di cittadinanza o a
cui verrà decurtata la citata misura sociale;

d) di giungere alla M.I.R. attraverso un potenziamento dell’integrazione tra il Piano Regionale per la lotta alla povertà 2021-23 e l’attuale Piano sociale regionale;

e) di rendere possibile, con una variazione al bilancio di previsione 2023-2025 entro la fine del mese di settembre, quanto richiesto ai punti precedenti.